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In un momento di crisi, tanti piccoli contributi possono salvare una grande opera come Torino Esposizioni?

 

 

(Fonte dell’immagine: Politecnico di Torino, Città di Torino, “Masterplan del Polo della cultura e del Campus dell’architettura e del design”, Torino, giugno 2014, p.1)

Il complesso di Torino Esposizioni rappresenta un singolare esempio di architettura razionalista, di importanza riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Al suo progetto iniziato nel 1938, e successivamente modificato, hanno partecipato architetti e ingegneri noti in tutto il mondo (Ettore Sottsass Sr, Pier Luigi Nervi). Questo bene pubblico di inestimabile valore è oggi in pericolo perché vige in uno stato di semi-abbandono e degrado. A questa emergenza risponde il progetto della Città di Torino e del Politecnico di Torino che mira a restaurare l’intero complesso e a rifunzionalizzarlo nell’intento di assegnare ad esso nuova centralità e soprattutto di evitare che sia condannato ad un’immeritata scomparsa. Il progetto è molto ambizioso perché, oltre al restauro di tutti i padiglioni, prevede di costituire “il Campus del Valentino, la Cittadella della Letteratura e il Campus dell’Architettura e del Design”, un centro culturale plurale in cui si svolgano attività di formazione, documentazione e conservazione. Tuttavia, per realizzarlo, occorrono 98 milioni di euro e le risorse a disposizione degli enti locali non sono sufficienti. Per far fronte a questa emergenza è indispensabile trovare fonti alternative di finanziamento non solo attraverso soggetti istituzionali, ma soprattutto attraverso il coinvolgimento di singoli individui che con tanti piccoli contributi possano raggiungere, insieme, una somma significativa per supportare il progetto di riqualificazione, di un’opera di inestimabile valore, che è il fulcro della valorizzazione dell’intero asse del Po.

 

Le chiediamo di essere sincero nel rispondere a questo questionario che intende comprendere se, in un momento di crisi economica, tanti piccoli contributi di singoli individui possano, insieme, salvare una grande opera come Torino Esposizioni.  

Le ricordiamo che i suoi dati saranno utilizzati in forma anonima e ai soli fini di ricerca. Inoltre, la sua eventuale dichiarazione di disponibilità a contribuire non determinerà l’obbligo a contribuire qualora fosse avviata una campagna di raccolta. 

 

Questa indagine è composta da 32 domande.